Percorso genitori “Cosa posso fare se mio figlio…”

By 4 Marzo 2016 Per saperne di più

Si è concluso ieri il ciclo di incontri dal titolo “Cosa posso fare se mio figlio…” tenutosi con un gruppo di genitori di una scuola primaria di Venezia.

Sedie disposte a cerchio e genitori a stretto contatto tra loro, accomunati da medesimi obiettivi, hanno permesso a questo gruppo un confronto attivo e aperto dal quale partire per dare avvio alla costruzione di una nuova esperienza di sé come genitore.

Partendo da una macro tematica molto ampia come può essere definita quella del “rispetto”, abbiamo scelto di declinarla in diversi modi e affrontarla da diversi punti di vista in relazione alle esigenze dei partecipanti. Rispetto tra genitori e insegnanti, rispetto tra genitori e figli, rispetto tra pari, rispetto delle regole, il rispetto nella sessualità.

Le tematiche sono state affrontate partendo dal racconto di situazioni di vita quotidiana, dalla condivisione dei dubbi e di alcune difficoltà vissute da parte dei presenti.

Che tipo di modalità comunicative e relazionali metto in campo con le insegnanti o con i miei figli? Quali obiettivi perseguo come genitore e come lo faccio? Che tipo di stile educativo adotto e sulla base di quali valutazioni, pensieri, ragionamenti scelgo cosa fare e come farlo? Che valore do alla punizione e/o alla conseguenza? Come posso pretendere rispetto dai miei figli? Come posso affrontare il tema della sessualità con loro? Queste e molte altre domande ci hanno accompagnato nel corso degli incontri in cui il valore aggiunto è stato rappresentato proprio dai partecipanti.

Incontri caratterizzati da un confronto attivo tra persone e tra esperienze, caratterizzati dalla condivisione e dalla voglia di dare spazio a nuove riflessioni.

In un mondo sociale che ci chiede flessibilità, innovazione, cambiamento, grande capacità di adattamento, capacità di assumere diverse prospettive per leggere i fenomeni nella loro complessità, diventa sempre più rilevante creare occasioni che permettano ad ognuno di noi di osservarsi da fuori anche attraverso gli occhi degli altri, “altri” che come noi si ritrovano a fare un mestiere, quello del genitore, messo sempre più a dura prova.