Come affrontare l’eiaculazione precoce

By 2 Aprile 2015 Per saperne di più

L’eiaculazione precoce viene definita tale nel momento in cui si presenta prima di quanto la persona desideri o si aspetti. Sperimentare tali situazioni spesso porta l’uomo a definirsi incapace di controllarsi, incapace di soddisfare la propria donna. Da qui la possibilità di percepirsi inadeguato, non all’altezza, frustrato e con un senso di colpa legato alla non capacità di soddisfare la propria partner. Questi pensieri lo portano a vivere il rapporto sessuale con ansia e l’ansia da prestazione che si insinua nel rapporto, a lungo andare potrebbe condurre verso l’evitamento del rapporto sessuale dato dall’anticipazione fallimentare dell’esito.
L’eiaculazione precoce nella maggior parte dei casi è legata ad aspetti di tipo psicologico ma di questi si può parlare solo nel momento in cui siano state escluse possibili cause di natura biologica (diabete, assunzione di farmaci antiadrenergici, trauma uretrale, frenulo corto, etc..).
Il problema dell’eiaculazione precoce se protratto per molto tempo può trasformarsi in disfunzione erettile, meglio conosciuta come impotenza cioè nella mancanza di erezione.

Il DSM V definisce l’eiaculazione precoce come la più comune delle disfunzioni sessuali maschili e si riferisce a quella eiaculazione che si verifica prima che la persona lo desideri a causa di una resistente e persistente assenza di ragionevole controllo volontario dell’eiaculazione e dell’orgasmo durante l’attività sessuale.
Riassumendo quindi la precocità non si riferisce necessariamente al tempo che intercorre tra la stimolazione e l’eiaculazione quanto soprattutto alla mancanza di controllo volontario.

È possibile inoltre distinguere tra due tipologie di eiaculazione precoce:
primaria, quando si presenta fin dai primi rapporti sessuali
secondaria, quando si verifica dopo periodi di “normalità sessuale”.
L’eiaculazione precoce primaria è la condizione da sempre conosciuta dalla persona in quanto presente in ogni tipo di rapporto sia esso la masturbazione, il sesso orale o la penetrazione. In questi casi è necessario consultare un medico con il quale intervenire per individuare e risolvere le cause di tipo fisico.
Nel caso dell’eiaculazione precoce secondaria invece, trattandosi nella maggior parte dei casi di problematiche di tipo psicologico, è utile appunto una consulenza psicologica.

Si distingue inoltre tra eiaculazione definita ante portas (che avviene prima della penetrazione) e intra portas (che avviene durante la penetrazione), che conducono entrambe alla conseguenza di non riuscire a soddisfare la propria partner.

Tornando alla consulenza psicologica è bene tenere presente che sono molteplici le variabili che possono entrare in gioco. Prendere in considerazione aspetti individuali, interpersonali, di coppia, contestuali e relazionali attraverso un percorso psicologico può certamente condurre verso la risoluzione della disfunzione nonché portare la persona verso l’individuazione di un modo più funzionale di vivere la propria sessualità.