La fobia può essere definita come la paura intensa che una persona prova nei confronti di una situazione o oggetto specifico. Si tratta di una paura sproporzionata ed eccessiva nei confronti di un qualcosa che di per sé non rappresenta una minaccia per la vita della persona, una paura che diventa limitante e paralizzante. La paura che si prova viene percepita come incontrollabile e la persona vive la percezione di essere completamente assorbita e sopraffatta. Come accennato nell’articolo “ansia e attacchi di panico”, la paura che la persona prova genera un’immediata risposta fisiologica, i così detti sintomi, che possono essere: aumento del battito cardiaco, sudorazione, tremore, senso di soffocamento, nausea, diarrea e così via. Tali risposte dell’organismo spesso non si riscontrano solo nel momento in cui la persona è a stretto contatto con l’oggetto fobico ma anche al solo pensiero. L’associazione tra la paura e la risposta fisiologica con il tempo si consolida a tal punto che anche la sola rappresentazione mentale basta per elicitare una risposta da parte del nostro organismo.
Quello che abbiamo appena riportato rende chiaro al lettore che vivere una situazione di questo tipo non può che condurre la persona verso un atteggiamento di evitamento della situazione o dell’oggetto. Evitare vuol dire trovare quella strategia che, secondo il senso comune, ci tiene lontani dalla possibilità di stare male, di sentire il cuore battere all’impazzata, sudare e tremare in modo incontrollato, essere in balia di qualcosa e in cui non ci sentiamo padroni di noi stessi. Quello a cui spesso non si pensa però è che l’evitamento dettato dall’ansia anticipatoria a lungo andare non fa altro che confermare, agli occhi della persona, la pericolosità della situazione evitata; l’evitamento a questo punto prepara alla fuga successiva, portando la persona a muoversi all’interno di un circolo vizioso in cui la paura porta all’evitamento e questo alla conferma della “reale” pericolosità della situazione.
Facciamo un esempio:
Quando parliamo di fobia possiamo distinguere le fobie generalizzate da quelle specifiche.
Le fobie generalizzate:
- agorafobia
- fobia sociale
Le fobie specifiche possono essere raggruppate in:
- tipo animali (ragni, api, insetti, …)
- tipo ambiente naturale (buio, altezza, temporali, …)
- tipo sangue-iniezioni-ferite (fobia degli aghi, del sangue, delle siringhe)
- tipo situazionale (guidare, stare in luoghi chiusi, andare in ascensore, salire su un ponte, volare, …)
- altro tipo.
Quali rimedi per le fobie specifiche?
Anche in questo caso, come accennato nell’articolo “disturbi d’ansia: attacchi di panico”, è consigliato un percorso con uno specialista (psicologo o psicoterapeuta) che possa accompagnare la persona a ritornare ad essere protagonista della propria vita, liberandosi di un ostacolo che speso si configura come limite nella sua quotidianità.